Pronuncia: i suoni della lingua tedesca. L’alfabeto tedesco II

Das deutsche Alphabet II. Die Laute des Deutschen

Scrivo questo post per rispondere a un lettore che mi ha scritto in privato e, su mia richiesta – grazie Luca! – ha anche lasciato un commento a Das deutsche Alphabet. Secondo questo lettore la Ä/ä tedesca non si pronuncia come una e aperta, ma come una e chiusa.
Come facciamo a capire chi ha ragione?
Chiediamo agli specialisti: i linguisti.

La linguistica studia scientificamente le lingue e ha lo scopo di raggiungere una conoscenza sistematica della struttura e del funzionamento delle lingue. È una scienza che vuole soprattutto descrivere i fenomeni, non imporre regole infallibili.
La linguistica è divisa in diversi ambiti, tra questi ci sono:
a) la fonetica che analizza i suoni di una lingua sulla base della loro articolazione e delle loro caratteristiche acustiche;
b) la morfologia che studia la struttura interna delle parole;
c) la sintassi che si occupa delle possibili combinazioni di parole, delle costruzioni più ampie e delle frasi;
d) la semantica che si dedica al significato delle parole e delle frasi;
e) la sociolinguistica che indaga il rapporto tra la lingua e la società, la o le comunità che parlano una lingua.

La fonetica, che si occupa dei suoni, fa al caso nostro.
Ogni lingua ha i suoi suoni vocalici che, prodotti mediante la vibrazione delle corde vocali, sono suoni sonori.
La loro qualità dipende dalla posizione della lingua nella cavità orale e, in alcuni casi, dalla posizione che assumono le labbra.
Il suono vocalico può essere prolungato a piacimento o finché abbiamo il fiato per farlo.
La lingua nella cavità orale si sposta verticalmente e orizzontalmente, può trovarsi in una posizione bassa o alta, anteriore o posteriore, rispetto alla posizione di riposo.
In tedesco ci sono 10 lettere o grafemi (a, e, i o, u, ä, ö, ü, j, y) che traducono in forma scritta 16 suoni vocalici, di cui 8 brevi e 8 lunghi.
Nell’immagine che segue sono riportati i cosiddetti trapezi vocalici del tedesco e dell’italiano

I linguisti hanno scelto il trapezio capovolto perché è la figura che meglio rende la cavità e il movimento della lingua al suo interno.
Per emettere il suono /a/ la lingua rimane in posizione bassa e centrale. Per il suono /i/ la lingua si trova in una posizione più alta e anteriore rispetto alla posizione di riposo.
Se, come probabile, l’immagine sopra non aiuta a chiarire la questione, forse può servire il sito fantastico de The University of Iowa che con immagini animate e audio rende un servizio all’umanità desiderosa di apprendere correttamente il tedesco, Phonetics: The sounds of German
Aprite la pagina e in alto, sotto la scritta Die Laute des Deutschen, troverete “Vokale” e sotto ancora “Monophthonge” e “Diphthonge”. Facendo clic su “Monophthonge” appaiono le tre categorie di suoni vocalici “vorn” “zentral” “hinten”. Poi, facendo clic ad es. su “vorn” nella colonna a sinistra sono elencati i fonemi anteriori del tedesco; selezionandoli si apre un’immagine della cavità orale che diventa animata premendo “play”; a destra si trova un elenco di parole che presentano quel fonema. Facendo clic sull’altoparlante si ascolta la parola correttamente pronunciata.
Ma la Ä/ä, alla fine, a che suono corrisponde?
Al suono reso nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) da /ε/, che è una e (semi)aperta.
Un esempio utile da riportare in classe è _Geste_ (gesto, mossa) e _Gäste_ (pl. di invitato, ospite).
Spiego così la differenza: la e di Geste è chiusa e la e di Gäste è (semi)aperta.

Allora a che suono corrisponde la Ä/ä?
A una e (semi)aperta.

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