Per il livello A 1.1 e A 1.2 sono carini i due giochi della Ludothek
Il primo è Memolingua : per accedervi, bisogna selezionare Deutsch, fare clic sulla freccia a destra e poi scegliere un tema: Essen und Trinken, Reise und Verkehr, Haus und Möbel, Die Küche, Das Bad, Kleidung und Accessoires. Il fine del gioco è accoppiare immagini e parole, è un memory.
Il secondo gioco è Artikelschießen : si fa il tiro al bersaglio! Si preme il tasto Start, si sposta il mirino con le frecce della tastiera e si spara premendo la barra spaziatrice. Bisogna indovinare l’articolo e quindi il genere del nome degli oggetti che scorrono sullo schermo. S’inizia con DER (evidenziato in blu) e si devono centrare i nomi maschili, poi si passa ai femminili (DIE) e infine bisogna centrare i neutri (DAS). Premendo il tasto zur Übersicht si apre una finestra con tutti i nomi divisi per genere, accoppiati a un’immagine.
Erlkönig è una ballata che Johann Wolfgang von Goethe scrisse nel 1782, ispirato dalla traduzione di Johann Gottfried Herder dell’originale danese Hr. Oluf han rider.
Sul sito Wunderkammern, credo a firma di Eleonora Matarrese, si trova un breve saggio, molto interessante, sull’Erlkönig, archetipo del folklore europeo.
Wer reitet so spät durch Nacht und Wind?
Es ist der Vater mit seinem Kind;
Er hat den Knaben wohl in dem Arm,
Er faßt ihn sicher, er hält ihn warm.
“Mein Sohn, was birgst du so bang dein Gesicht?” —
“Siehst, Vater, du den Erlkönig nicht?
Den Erlenkönig mit Kron und Schweif?” —
“Mein Sohn, es ist ein Nebelstreif.”
“Du liebes Kind, komm, geh mit mir!
Gar schöne Spiele spiel’ ich mit dir;
Manch’ bunte Blumen sind an dem Strand,
Meine Mutter hat manch gülden Gewand.” —
“Mein Vater, mein Vater, und hörest du nicht,
Was Erlenkönig mir leise verspricht?” —
“Sei ruhig, bleibe ruhig, mein Kind;
In dürren Blättern säuselt der Wind.” —
“Willst, feiner Knabe, du mit mir gehen?
Meine Töchter sollen dich warten schön;
Meine Töchter führen den nächtlichen Reihn,
Und wiegen und tanzen und singen dich ein.” —
“Mein Vater, mein Vater, und siehst du nicht dort
Erlkönigs Töchter am düstern Ort?” —
“Mein Sohn, mein Sohn, ich seh es genau:
Es scheinen die alten Weiden so grau. —”
“Ich liebe dich, mich reizt deine schöne Gestalt;
Und bist du nicht willig, so brauch ich Gewalt.” —
“Mein Vater, mein Vater, jetzt faßt er mich an!
Erlkönig hat mir ein Leids getan!” —
Dem Vater grauset’s, er reitet geschwind,
Er hält in Armen das ächzende Kind,
Erreicht den Hof mit Müh’ und Not;
In seinen Armen das Kind war tot.
Franz Schubert musicò la ballata nel 1815. Erlkönig è uno dei Lieder più famosi del musicista viennese, qui nell’interpretazione di Thomas Quasthoff e Charles Spencer
Non finisce qui ovviamente. L’Erlkönig continua a essere fonte d’ispirazione anche per artisti contemporanei, tra i quali il grafico e illustratore Georg Weidenbach
L’istruttoria, qui come film per la televisione (la Norddeutscher Rundfunk) del 1966, per la regia di Peter Schulze-Rohr.
**Attenzione la trasmissione inizia al minuto 3:58 ed è divisa in 11 parti**
Peter Weiss scrisse il dramma utilizzando i verbali del primo dei processi tenuti a Francoforte nei confronti del personale del lager di Auschwitz.
La prima rappresentazione de L’istruttoria fu eseguita contemporaneamente il 19 ottobre 1965 nei teatri di diverse città tedesche.
È un dramma documentario che riporta quanto avvenne nel lager. Non ci sono emozioni, commenti o lacrime, non c’è traccia di enfasi: è una lucida lama di coltello che entra in testa.
Die Darstellung des Leidens.
Il professor Wolfgang Pohl offre in rete un’utile analisi del testo qui
Sull’autore, Ullrich Kasten ha girato un documentario per la serie Deutsche Lebensläufe dell’emittente televisiva Südwestrundfunk (SWR): Peter Weiss – Der Unzugehörige: Leben in Gegensätzen (2005)
La Hessische Rundfunk ha dedicato una pagina web al Frankfurter Auschwitz-Prozess 1963-65: Das Ende des Schweigens
Nella sezione “Prozess”, al capitolo “Das Urteil”, paragrafo “Ein Ankläger erinnert sich”, il procuratore Joachim Klüger ricorda e sostiene che “… der Auschwitz-Prozess sollte zeigen, daß eine Tötungsmaschine aufgebaut wurde”.
“Die Ordnung die hier galt
war uns in ihrer Anlage vertraut
deshalb konnten wir uns auch noch zurechtfinden
in ihrer letzten Konsequenz
in der der Ausbeutende in bisher unbekanntem Grad
seine Herrschaft entwickeln durfte
und der Ausgebeutete
noch sein eigenes Knochenmehl
liefern mußte”